Cos’è il dubbio patologico.
Come nasce e perché spesso siamo vittime di innumerevoli trappole mentali!
Dubbio Patologico cause ed effetti collaterali: c’è una via d’uscita?
A proposito del dubbio patologico Kant dice: ”Prima di valutare se una risposta è esatta si deve valutare se la domanda è corretta”.
“Pensare troppo fa male!”…Quante volte lo avete sentito dire, e, inoltre, quante volte vi siete disperatamente chiesti come fare.
Ad aiutarci a trovare oggi, spiegazioni, e soprattutto, soluzioni al dubbio patologico la terapia breve strategica indica la strada più adatta a sgomberare la propria psiche.
L’essere umano ha un bisogno innato che è quello di cercare risposte e certezze rassicuranti allo scopo di gestire la realtà che lo circonda evitando di sentirsi sopraffatto.
L’uomo moderno ha estremizzato questo bisogno attraverso l’illusione e la pretesa di poter tenere tutto sotto controllo… anche ciò che per definizione non può essere controllato attraverso la ragione, ovvero le paure irrazionali, le emozioni, le relazioni umane.
Porsi domande, avere dubbi, sviluppare spirito critico e ragionare attraverso logiche razionali rappresentano strumenti utili al servizio dell’uomo. E sono, inoltre, necessari per la gestione della vita quotidiana e delle capacità decisionali.
Logica irrazionale
Tuttavia, quando questa modalità logica-razionale si irrigidisce e prende il sopravvento può generare non poca sofferenza, anestetizzando le sensazioni e l’intuito e determinando un blocco dell’azione.
Il tentativo di intervenire attraverso una logica razionale su aspetti che seguono invece una logica irrazionale, emotiva e delle sensazioni diventa inevitabilmente fallimentare: si tratta di due piani differenti e contrapposti, cercare di farli coincidere non è la soluzione, anzi!
Il dubbio, quando diventa patologico, si trasforma in una trappola mentale: è l’intrusione della coscienza, (il pensare a ciò che stiamo facendo o pensando), nella consapevolezza (ciò che viviamo e pensiamo spontaneamente).
Dubbio patologico sintomi
La forma di tortura si traduce in una sorta di “giudice interiore” che valuta costantemente le nostre azioni e pensieri mettendone in dubbio continuamente la correttezza e alterando pesantemente le sensazioni.
Il tentativo volontario di controllo e misurazione delle sensazioni finisce per alterarle: il risultato è una amplificazione della sensazione di confusione che genera ulteriori dubbi piuttosto che risposte rassicuranti.
Il meccanismo è paradossale: non sentiamo più ciò che vorremo sentire o, al contrario, iniziamo a sentire ciò che non vorremmo sentire.
Quali sono le forme del dubbio patologico?
Le forme espressive del dubbio patologico tra sé e sé sono:
- Il paradosso del controllo che fa perdere il controllo: il tentativo di controllo volontario e razionale delle sensazioni, emozioni e reazioni fisiologiche;
- Il paradosso del pensare di non pensare: il tentativo di scacciare volontariamente pensieri scomodi, molesti e spaventosi;
- I dilemmi irrisolvibili: il tentativo ossessivo di trovare risposte razionali, assolute e rassicuranti a dilemmi irrisolvibili che di razionale non hanno nulla.
Si tratta di una perversione del ragionamento: non esistono “risposte corrette a domande scorrette” e il tentativo disperato di cercarle alimenta tale circolo vizioso labirintico.
Alcune domande che ci poniamo sono “indecidibili”, come affermava Kant, pertanto scorrette poiché non posseggono una risposta assoluta ma infinite alternative e quindi nessuna certa, univoca e definitivamente assoluta.
La perversione della ragione: pensare oltre il pensabile
Esempi :
– “Sono omosessuale o eterosessuale?”
– “Come faccio a essere sicuro di essere perfettamente sano di mente?”
La riposta a questi dubbi risiederebbe nelle sensazioni della persona e non nei ragionamenti: i secondi alterano le prime e generano ancora più dubbi e confusione.
Il tentativo di controllare volontariamente ciò che dovrei sentire spontaneamente altera le percezioni.
Iper-razionalizzazione : devi essere assolutamente sicuro prima di agire.
Esempi: “voglio andare a colpo sicuro prima di agire”.
Analizzare e sviscerare minuziosamente tutti i pro e i contro prima di prendere una decisione oppure intrappolarsi nel loop dubbioso di cosa sia giusto o sbagliato fare causa un vero e proprio blocco dell’azione.
L’inquisitore interno nel dubbio patologico: comunque sei colpevole
Esempio:
– “Potrei essere l’assassino dei miei figli?”
– “Sono in grado di compiere un gesto impulsivo verso di me o verso altri?”
– “Potrei aver investito una persona e non essermene accorto?”
In questo caso, il dubbio è quello di poter commettere atti impulsivi e fuori controllo in preda a un raptus e la tendenza è la richiesta di rassicurazioni a persone che potrebbero scagionare il “presunto” imputato.
Il Sabotatore interno: comunque sbagli
Esempi : “Cosa voglio fare da grande?”
Questa forma di dubbio patologico si traduce nel sentirsi comunque sbagliati e in errore, qualunque cosa si faccia.
La certezza assoluta di aver agito in modo giusto non è possibile raggiungerla in modo definitivo, ci sarà sempre un margine di errore e di incertezza: anche qui la ricerca ossessiva di sicurezza conduce inevitabilmente a una maggiore insicurezza.
Il persecutore interno: comunque non sei all’altezza
Esempi: “comunque vada fallirai miseramente”
Il dubbio in questo caso è sulle effettive competenze e capacità personali della persona che tenderà a percepirsi costantemente non all’altezza.
Cosa fare per peggiorare sicuramente il problema del dubbio patologico?
Se ti sei incastrato in uno dei perversi meccanismi ossessivi sopra elencati, sicuramente avrai, o stai pensando, di mettere in atto una di queste modalità, apparentemente risolutive per tentare di sfuggire alla malattia del dubbio:
- Socializzazione del dubbio: ne parlo per cercare una soluzione,
- Richiesta di rassicurazioni a persone o internet (forum, consulenze on line, ecc.),
- Delega ad altri la responsabilità di scelte o azioni,
- Razionalizzare il dubbio e cercare di non pensarci (tentativo di controllo volontario),
- Mettersi alla prova per confermare o disconfermare il dubbio,
- Compulsione a ricercare risposte certe e rassicuranti a dilemmi irrisolvibili: analizzare il dubbio e cercare di scioglierlo attraverso tentativi fallimentari di soluzione intrappola in un labirinto sempre più complesso.
Ne sei uscito o ti sei intrappolato ancora di più?
Se la tua risposta è la seconda opzione, ti chiedo di leggere quanto segue.
Uscire dal labirinto: dal dubbio patologico ossessivo al dubbio sano.
Dubbio patologico terapia breve strategica
Hai scoperto quanto possa essere inefficace e peggiorativo “dare corda” al dubbio: più cerchi di rispondergli e più si nutre, si amplifica e cresce il senso di insicurezza, indecisione e confusione.
La Psicoterapia Breve Strategica, come spiega Giorgio Nardone, fornisce utili strumenti risolutivi per liberarsi da questa tremenda tortura mentale che impedisce di vivere serenamente.
L’obiettivo è smontare il meccanismo patogeno delle forme di dubbio patologico, lasciando emergere quelle sensazioni bloccate che ci guidano nella vita e nelle scelte.
Non sei condannato a conviverci per sempre, puoi uscirne e anche in tempi rapidi.. se sai come farlo!
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