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Comunicazione e strategia
“Non si può non comunicare“, recita il primo e fondamentale assioma della comunicazione umana (Watzlawick, 1967). I processi di persuasione sono inevitabili nell’interazione umana e nessuno può sottrarsi alla comunicazione.
Ci è possibile però scegliere come farlo: comunicare in modo casuale e subirlo oppure scegliere di farlo in modo strategicamente consapevole e gestirlo. “Dire è agire“, afferma J. L. Austin ed è indispensabile prendere atto degli effetti pragmatici del nostro costante comunicare con noi stessi, gli altri e il mondo.
Il linguaggio, nei suoi differenti aspetti, pervade ogni parte della nostra esistenza ed è il suo utilizzo strategico il veicolo fondamentale del cambiamento terapeutico, in grado di indurre trasformazioni radicali nella percezione e reazione alla realtà.
Liberandosi dall’impraticabile pretesa di una conoscenza “assolutamente vera e definitiva” della realtà e dalle illusorie e miracolistiche attese terapeutiche, è invece possibile lavorare in modo consapevolmente operativo ed etico.
Penso che sia questo atteggiamento a fare di un Uomo un buon Terapeuta.
“…fare il terapeuta non significa avere un’idea migliore sull’esistenza: da dove veniamo, dove andiamo. L’ho detto molto spesso, ma lasciatemelo ripetere. Non voglio essere un guru. Voglio essere un meccanico che disinnesca meccanismi umani inceppati”
(tratto dall’intervista a Paul Watzlawick in Guardarsi dentro rende ciechi)