Dismorfofobia


 

 

Dismorfofobia: cos’è e perchè attanaglia mente e corpo.

 

dismorfofobia

 

Cos’è la Dismorfofobia

Il belloimpossibile“: un tormento dell’anima.

 

Quante volte ci siamo detti “non mi piaccio proprio!“, mentre ci guardiamo allo specchio o ci osserviamo.

 

dismorfofobia sintomi

 

Dismorfofobia sintomi

C’è un difetto, una parte di noi che non ci piace, che troviamo non armonica, che ci fa soffrire tanto perché non la possiamo cambiare.

 

Esso può generare malessere intenso, nell’immagine che abbiamo di noi stessi e nelle relazioni sociali.

 

Un neo particolare o situato in un posto insolito, la forma del naso, delle gambe, delle orecchie, ecc…

 

non piacersi

 

Pensieri dismorfofobici ossessivi

Queste imperfezioni percepite in modo spropositato iniziano a dominare la mente del paziente che ne soffre, generando:

 

  • Fissazioni ossessive,

 

  • Loop mentali,

 

  • Controlli compulsivi,

 

  • Ricerca ossessiva di risoluzione al problema,

 

  • Ed evitamento sociale.

 

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Ossessione per il proprio aspetto

Cercare di correggere, modificare, nascondere quel difetto inaccettabile, diventa l’obiettivo della giornata ed il paziente spesso trascorre moltissimo tempo in compagnia di tale pensiero.

 

L’ossessione per l’aspetto esteriore, o per un suo dettaglio, è ben diverso dall’essere talvolta crucciati per qualcosa che proprio non ci piace e non accettiamo nella nostra estetica.

 

Poiché questo pensiero non ci condiziona l’esistenza.

 

C’è chi evita ogni forma di confronto con sé stesso perché preferisce “non guardare” stando ben attento a tenersi alla larga da ogni specchio che sia in casa, in macchina, davanti ad una vetrina.

 

C’è chi, al contrario, crea un controllo ossessivo del difetto, monitorandolo continuamente allo specchio.

 

 

Problemi da disturbo dismorfofobico

La dismorfofobia, intesa come una eccessiva preoccupazione per la propria immagine corporea, rappresenta una patologia che può essere invalidante e associabile a problemi ansiosi o depressivi.

 

Essa, infatti, mina pesantemente l’autostima, la sicurezza personale, l’immagine corporea, soprattutto in relazione alla socialità.

 

L’inadeguatezza e il senso di vergogna sono sensazioni sperimentate in modo molto forte.

 

Purtroppo si crea una sorta di dispercezione, un’alterazione della percezione visiva poiché, anche se esiste un reale difetto estetico, la preoccupazione e la focalizzazione ansiosa verso quest’ultimo sono eccessive.

 

Cure cliniche non risolutive

Spesso gli scenari clinici che si possono raggiungere sono pesanti:

  • Correzioni chirurgiche continue,

 

  • Eccessivo esercizio fisico,

 

  • Disturbi alimentari,

 

  • E molto altro ancora.

 

 

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Dismorfofobia come guarire

Tutto ciò, non rappresenta mai la soluzione definitiva al disagio fisico che si vive, ma solo un tampone.

 

Solitamente, infatti, il paziente ripropone ben presto alla sua attenzione fobica un nuovo difetto, in un circolo vizioso senza fine se non ci si lavora in terapia.

 

La terapia strategica propone un intervento mirato a sbloccare questa tipologia di copione: si lavora sulla dispercezione, sulla accettazione di ciò che non è possibile modificare, sulla valorizzazione dei propri punti di forza, sull’evitamento sociale.

 

Solo così è possibile recuperare un rapporto funzionale con la propria immagine, basato non più sull’ansia e la preoccupazione costante, ma su un patto di alleanza con sé stessi, di fiducia, di accettazione dell’imperfezione.

 

Il paziente impara a “stare dalla propria parte” poiché il nostro corpo è il posto dove abiteremo durante tutto il corso della nostra vita.

 

 

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