Vulnerabilità psicologica post pandemia.
Cosa ha cambiato l’esperienza del covid-19?
Vulnerabilità post pandemia: ripartire da sé stessi
Dopo questo faticoso e lungo periodo di pandemia da Covid, sono drasticamente aumentate le richieste terapeutiche.
Le motivazioni di tale debolezza psicologica sono molteplici, toccano diverse aree della vita e spesso mi sento dire:
- ✓” Dopo la pandemia mi sono chiuso e non riesco più ad uscire con serenità come prima…”,
- ✓”…È aumentata quella paura che avevo di prendere la macchina”,
- ✓”…Faccio fatica a tornare fisicamente a lavoro dopo due anni di smart working“,
- ✓”…Sento che la mia vita di coppia è cambiata molto, ci siamo spenti, non riusciamo a ritrovarci”,
- ✓”…Durante il lockdown io e mia figlia siamo arrivate ai ferri corti, non riusciamo più a comunicare senza attaccarci e vivere insieme è complicatissimo adesso “,
- ✓”…L’ansia che prima riuscivo a gestire adesso mi viene tutti i giorni, anche per motivi banali, come se fossi sempre in allarme”,
- ✓”…Non riesco a smettere di controllare il cibo, mi sono fissata su tutto ciò che mangio, prima non avevo questa attenzione, adesso sento che mi sta sfuggendo di mano”,
- ✓”…Ho pensieri intrusivi che non riesco a mandare via,sono diventata insicura su tutto e ogni cosa mi spaventa, ho paura di perdere il controllo e impazzire”,
Cambiamenti post pandemici
Concretamente, questo periodo nefasto ci ha cambiati.
Ha definito uno stop generale in tutte le direzioni al quale ci siamo dovuti riadattare con fatica e ancora se ne pagano le conseguenze.
Dal punto di vista psicologico, si è avuto un forte impatto sulla salute mentale, in modo trasversale.
L’isolamento, la riduzione delle occasioni di socialità, le difficoltà lavorative e le conseguenti crisi economiche, le preoccupazioni e le incertezze per il futuro (soprattutto da parte dei più giovani, che si affacciano alla vita lavorativa), le difficoltà scolastiche di adattamento (Dad)…tutto ha contribuito a definire un nuovo “mindset collettivo”, spesso subito piuttosto che gestito in modo funzionale.
Aumentano i problemi d’ansia a 360 gradi, le difficoltà relazionali, i periodi di crisi decisionali e di incapacità di gestione della propria esistenza.
Ci si sente persi: la bussola interiore si è rotta.
Cosa si fa? Si riparte da sé, riprendendo i cocci rotti di ciò che “era” e riorganizzandoli insieme in un nuovo “modo di essere adesso“, alla luce di tutto ciò che è successo. Siamo sempre noi, ma con un vissuto in più che non possiamo cancellare.
Ecco perché è il momento di riorganizzare il mindset e ricreare un nuovo equilibrio.
Rinascere con la terapia strategica
La terapia breve strategica affronta in prima linea problematiche relative all’ansia ed in questa fase è frequentissimo guidare le persone a riprendere letteralmente in mano la propria quotidianità, pesantemente minata.
Ad esempio, la fobia della guida e la paura invalidante degli spostamenti sono in pole position: la sensazione di ansia e panico per spostamenti anche brevi, a piedi e in auto, come se fosse una cosa nuova mai fatta prima!
È un po’ come ripartire da zero e muovere di nuovo “i primi passi” dell’abitudine a fare cose semplici e quotidiane come queste.
Fortunatamente esistono validi strumenti operativi ed efficaci, strategie concrete per aiutare in tempi relativamente brevi a sbloccare queste situazioni.
L’intervento, ad esempio sulla paura di spostarsi e allontanarsi da casa (il luogo “sicuro”), è mirato a ricostruire la fiducia della persona in difficoltà attraverso delle “esperienze emozionali correttive” guidate, con l’aiuto di strumenti terapeutici costruiti ad hoc per queste specifiche paure.
La persona, si ritrova, spesso rendendosene conto solo dopo, a fare le cose di sempre, per lei impensabili fino a quel momento, ritrovando così la propria autonomia, libertà, desiderio di progettare.
Ritrovare sé stessi.