Aborto spontaneo prime settimane


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Aborto spontaneo prime settimane.

aborto prime settimane

Aborto Spontaneo nelle prime settimane di gestazione

Esistono diverse tipologie di aborto, solitamente quello più frequente si verifica durante il primo trimestre, nelle prime settimane di gestazione.

Riconoscerlo non è semplice, soprattutto se si tratta di “aborto interno“. In questo caso, l’interruzione della gravidanza avviene in modo spontaneo e non si conclude con la naturale espulsione dell’embrione (aborto naturale), ecco perché si chiama anche aborto ritenuto.

Può accadere che talvolta l’embrione venga riassorbito dal corpo materno oppure, quando ciò non accade, viene rilevato durante la prima ecografia ed è in quel momento che la donna apprende la brutta notizia come una doccia fredda, inaspettata.

Non sempre esistono sintomi specifici percepibili: a volte ci possono essere delle preventive minacce di aborto.

Ma altre volte, invece, questo non accade, dato che la donna può avvertire una brusca o graduale riduzione dei sintomi della gravidanza, ma non è detto che venga subito percepito.

Non mi soffermo sugli aspetti medici, piuttosto sui vissuti emotivi che questo momento delicato comporta.

Il post aborto, che sia avvenuto con espulsione naturale oppure attraverso procedura medica di raschiamento, lascia sempre dentro un grande vuoto.

Il Dolore psichico

È più forte il dolore dell’anima che quello fisico, pressoché assente.

Dopo questo momento, la donna va fisiologicamente incontro ad una serie di disagi emotivi e vissuti psicologici da affrontare come:

  • Paura,
  • Preoccupazioni,
  • Dolore,
  • Senso di colpa,
  • Inadeguatezza,
  • Rabbia,
  • Irritabilità,
  • Sbalzi umorali,
  • Tristezza,
  • Vergogna,
  • Sconforto

…a cui spesso si associano anche sintomi somatici da stress post-traumatico.

La ferita che lascia è profonda, anche se può essere vissuta diversamente da ciascuna donna.

Sostegno terapeutico

L’obiettivo terapeutico è aiutarla a ritrovare la fiducia e la speranza: deve credere di nuovo nell’idea di farcela, di diventare mamma prima o poi.

È possibile superare questo momento innanzitutto accogliendolo, insieme a tutte le emozioni faticose che porta con sé.

È più facile dire “il mio dente fa male” che “il mio cuore è spezzato” (CS Lewis).

Tuttavia, il primo step necessario è l’accettazione di ciò che si è vissuto. Aprirsi e lasciarsi sostenere psicologicamente in un momento di vulnerabilità come questo.

Questo atteggiamento apre lo scenario ad un futuro emotivo diverso, all’avvio di un processo di cicatrizzazione che si rende auspicabile se si desidera affrontare la futura maternità al meglio.

Si è già mamme dentro, deve solo accadere…

– Scopri la terapia che ti aiuta.

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